Gentile direttore
Abbiamo letto con amarezza la nota a sua firma con la quale ha inteso
stigmatizzare l’operato della Cgil, e del suo segretario generale, per
un presunto atteggiamento discriminatorio contro il Corriere della
sera in occasione dello sciopero generale del 6 Settembre.
Ci spiace contraddirla ma le affermazioni contenute non sono
riscontrabili in alcun atto, ed a tutti i livelli, della Cgil in
quella azienda. Il Corriere della sera rimane uno degli esempi
migliori del sistema di relazioni industriali dell’intero comparto dei
poligrafici.
I fatti sono noti: questa volta lo sciopero generale contro la
manovra economica del Governo ha visto la partecipazione dei
lavoratori poligrafici della Cgil, a differenza di altri scioperi in
cui, per garantire il diritto all’informazione, si è deciso di
esentarli. Questa volta non sarebbe stato giusto, vista la particolare
rilevanza della iniziativa e le attese degli iscritti alla CGIL.
Lo sciopero, come sempre avviene e sempre avverrà, talvolta blocca
interamente la produzione, qualche altra la rallenta: ma è e resta, in
una democrazia, un diritto non minore rispetto alle esigenze di
mercato. Lo sciopero non è uno strumento di dumping e non è nemmeno
l’occasione per consumare vendette, azione in sé riprovevole e
comunque lontana dalla nostra cultura.
In ogni caso la informiamo che a decidere l’esenzione da uno sciopero
generale sono sempre le stesse strutture e le stesse persone: la
categoria nazionale, di concerto con la confederazione, sentite le RSU
interessate e le strutture territoriali. Questo è quello che avviene
normalmente ed è quello che è avvenuto in occasione dell’ultimo
sciopero generale del 6 Maggio, ed in tutti quelli indetti dalla sola
Cgil, nel quale abbiamo deciso di esentare i lavoratori poligrafici.
Probabilmente, in quest’epoca di estrema personalizzazione della
politica che ha contagiato non poco il modello di democrazia di questo
paese, la Cgil rimane un organismo dove i processi decisionali hanno
un’architettura più complessa. Non riusciamo, sinceramente, a
registrarlo come un limite! Ovviamente nessuno ha mai minacciato
ritorsioni in caso di uscita del giornale. Non è nella tradizione e
nella storia personale dei suoi dirigenti, in azienda e fuori. La CGIL
non usa l’arma del ricatto ed il Corriere della sera non è in alcun
modo ricattabile.
Nel ringraziarla anticipatamente
RSU/CGIL Corriere della Sera
Segreteria SLC/CGIL- Milano
Segreteria nazionale SLC/CGIL